ANGRAECUM SESQUIPEDALE
anche detto “Stella di Betlemme”
di Claudio Frenez
Quando Charles Darwin nel 1800 scoprì nelle umide foreste del Madagascar questo bellissimo Angraecum, non potè fare a meno di ipotizzare che l'insetto impollinatore dovesse necessariamente avere una proboscide lunga tanto da poter raggiungere il nettare contenuto in fondo allo sperone, lungo ben 30 cm o più. In effetti solo dopo la sua morte fu scoperta una falena notturna, la "Xanthopan morganii", provvista di un apparato succhiatore abbastanza lungo da raggiungere il prezioso nettare. Si tratta di un esempio perfetto di dipendenza reciproca fra orchidea ed insetto impollinatore, e in questo rapporto esclusivo l'estinzione di uno porterebbe inevitabilmente all'estinzione dell'altro (almeno nei siti naturali di crescita). Il mio Angraecum, acquistato in occasione di Orchids and Wine 2010, è entrato dunque nella mia collezione circa un anno fa. E' rimasto tutta l'estate appeso ad una ramo di betulla, esposto alla stessa intensità di luce delle Cattleya e delle Wanda, ricevendo anche un po' di sole diretto nelle prime ore del mattino.
Ho annaffiato e fertilizzato con frequenza tale da non lasciar asciugare troppo la corteccia in cui sono contenute le sue grosse radici, ed ho fatto molta attenzione a non lasciare ristagni d'acqua nelle ascelle delle foglie. Le temperature non devono mai scendere al di sotto dei 15°, ed al momento di ritirarlo in casa è necessario garantite anche per i mesi d'autunno/inverno la maggior quantità di luce possibile. Rispettando queste regole, nel tardo autunno vedremo spuntare uno stelo che può portare uno, due od anche tre fiori a forma di stella dal profumo intenso.
La prima fioritura in veranda ha prodotto un profumo talmente forte da risultare quasi nauseante! Purtroppo però il mio povero Angraecum non sa che lo sforzo per attirare la falena “Xanthopan morganii” qui in Trentino è completamente vano... ma non è vana la mia grande soddisfazione nel vedere una delle più belle orchidee africane svilupparsi e produrre le sue stelle!
Un saluto Claudio