IBRIDI DI DENDROBIUM NOBILE
di Claudio Frenez
Quanta confusione sulla coltivazione di questa orchidea! O la si ama o la si odia. Amata da chi riesce a farla rifiorire, odiata quando tutto risulta difficile: non fiorisce, si riempie di keiki e le nuove vegetazioni crescono stentate. Insomma è un’orchidea che va capita e coltivata da Dendrobium.
Originaria del sud-est asiatico, dove cresce ad altitudini che vanno dai 200 mslm fino ai 1500 mslm, dove crescono i bellissimi Dendrobium tailandesi e filippini. I suoi stadi di crescita, riposo e fioritura sono strettamente collegati all’influenza dei monsoni tropicali: la stagione delle piogge equivale alla stagione di crescita, seguita dalla stagione fresca e secca caratterizzata da fitte nebbie mattutine. Da non sottovalutare il fatto che questa orchidea vive e cresce su rami di alberi a foglia decidua e che, di conseguenza, nel momento del riposo vegetativo vi è un considerevole aumento della luminosità.
Questo è quanto dicono i testi sacri! Quindi nella coltivazione in casa o in serra dovremo cercare di ricreare un ambiente il quanto più possibile simile a quello in cui cresce in natura tenendo conto delle due esigenze, rispettando i riposi, ma soprattutto coltivando nel corretto modo il nostro Dendrobium nobile nel corso del suo periodo vegetativo.
In questo momento sto coltivando diversi ibridi di Dendrobium nobile: alcuni in serra e altri all’esterno, in giardino. Il più grande, che è con me ormai da alcuni anni, fiorisce puntualmente e sviluppa delle canne alte un metro e mezzo.
Ma vorrei prendere in considerazione il piccolo ibrido che vedete nelle foto. A un primo sguardo si potrebbe dire che sia “impazzito”, infatti presenta contemporaneamente alcuni boccioli, un paio di keiki, otto vegetazioni a diversi stadi di crescita ed alcuni fiori in cima ad una canna. Viene naturale domandarsi che fare in situazioni come questa.
Sono del parere, anzi sono convinto, che quando una pianta emette diverse nuove vegetazioni la precedenza dovrà esser data ad esse. Non possiamo pensare di non fertilizzare per via dei possibili keiki, perchè la pianta, attraverso le punte verdi delle radici, ci dà un segnale inequivocabile che è entrata nel periodo vegetativo. Per questo motivo la sto fertilizzando con un concime ricco di azoto (NPK 30-10-10) alternato con Akerne. Ogni due fertilizzazioni faccio una semplice annaffiatura di sola acqua (in modo da pulire le radici), per poi riprendere con il “pasto” quasi quotidiano. Tengo queste orchidee, che necessitano di parecchio nutrimento, all’estreno. In questo modo, asciugandosi più in fretta, sarà possibile bagnarle e fertilizzarle più spesso.
Questo tipo di fertilizzante andrà bene per un mese dalla conparsa delle nuove vegetazioni, dopodichè sarà meglio continuare con un bilanciato (NPK 20-20-20).
In breve: acqua tutti i giorni e fertilizzante almeno due giorni alla settimana, radici mai secche e fertilizzante mai sovradosato.
Seguendo questo metodo mi pogo l'obiettivo di portare almeno quattro delle nuove otto vegetazioni all’altezza di quelle “vecchie”, già mature.
Al momento, i Dendrobium nobile che tengo in giardino sono posizionati in luoghi luminosi ma dove non ricevono sole diretto. A partire da settembre, però, li sposterò gradualmente su postazioni soleggiate.(in natura la foresta inizia a defogliarsi ed il sole riesce a penetrare fra i rami).
Le giornate e le notti si faranno sempre più fresce e pian-piano si ridurrò le annaffiature ed il fertilizzante. E, una volta che le nuove canne avranno termintato la loro crescita, interromperò le fertilizzazioni del tutto.
A questo punto le canne nuove ormai saranno belle gonfie di nutrimenti, pronte per passare il monsone invernale fresco e secco.
Un chiarimento sul termine secco: non esiste! In natura anche (anzi soprattutto) nel periodo di riposo, al mattino si alzano grandi banchi di nebbia che bagnano le piante a riposo come fossero delle nebulizzazioni.
Una pianta completamente disidratata non avrà mai la forza di fiorire in una maniera decente, percui anche in inverno io ogni tanto nebulizzo le canne, le foglie rimaste ed il substrato in superfice.
Lascierò all’esterno i Dendrobium fino a che le temperature minime notturne non scenderanno fino a circa 8°C (temperature piuttosto freddine, ma la pianta è asciutta non avrà alcun problema a sopportarle).
Al di sotto degli 8°C ritiro le piante in casa: tantissima luce ed anche del sole diretto faranno si che spuntino i primi bottoni fiorali. A questo punto aumento un pochino le annaffiature, e solo quando si vedranno in maniera ben precisa i boccioli inizierò con leggerissime fertilizzazioni, ma attenzione: mai per via fogliare, in modo da non bagnare i boccioli.
Con l’allungarsi delle ore di luce o nostri dendrobium si riempiranno di splendidi fiori dalle sfumature rosa, gialle o bianche, insomma ancora una volta la natura ci stupirà!
Con questo termino il mio “Sguardo su...”, sperando che l'avervi raccontato la mia esperienza di coltivazione, vi possa aiutare nel comprendere questa bellissima orchidea, a volte un po' dispettosa, facendola entrare a pieno titolo fra le vostre orchidee più belle.
Buon Dendrobium nobile a tutti!
Claudio